La Storia.Ognuno di noi ha delle abitudini che spesse volte lo portano a ripetere gesti, azioni, comportamenti. In alcune occasioni si tratta di sistemare quel qualcosa sempre allo stesso modo, altre volte nell’organizzare quella precisa attività attraverso un’identica sequenza di passaggi, altre volte ci si ritrova a ripetere il medesimo percorso per compiere un piccolo tragitto od un lungo viaggio. Ecco, un viaggio! La storia che vi presentiamo racconta appunto di un viaggio. Ma non di un viaggio guidati da una bussola o una mappa, no, un viaggio al seguito di una stella, una stella con la scia. Questo particolare viaggio si ripete nientemeno che da un paio di migliaia di anni a questa parte, sempre nello stesso periodo e con protagonisti i medesimi personaggi. Che noia!!! Direte voi…
Ed invece no, perché immancabilmente, lungo il tragitto, ogni anno succede qualcosa di inaspettato e diverso.
Mille ed ancor più divertenti peripezie con protagonisti i tre arzilli, distinti e nobili signori che puntualmente, ad autunno inoltrato, si mettono in cammino dalle loro terre per ricordare quella famosa volta in cui avevano fatto visita ad un bimbo nato da poco e a cui avevano offerto pregiati doni. Erano rimasti molto toccati da quell’incontro e non potevano fare a meno di celebrarlo tornando con puntualità in quei luoghi anche a costo di affrontare, ogni volta, un lungo e tortuoso percorso. I nostri tre viaggiatori si sono sempre fatti accompagnare dai loro fidati cammelli: Somìa, Qurtìl e Gobìl, quest’ultimo il più chiacchierone dei tre.
E sarà proprio il loquace e simpatico Gobìl a condurci in questo racconto al chiaro di un falò, a raccontarci di come andò quella volta, o quell’altra o quell’altra ancora… Ma forse, l’avventura più emozionante sta ancora per arrivare, si perchè… se mirando le stelle si sbaglia cometa, la meta può rivelarsi inaspettata, ma non meno sorprendete!
Lo spettacolo. La storia viene interpretata con grande energia da un attore che dando voce ai vari personaggi, ci conduce all’interno di questo affascinante, ed in certo senso originale, cammino. In carovana sotto il sole cocente e sulla sabbia rovente, il cammello Gobìl darà voce ad alcuni ricordi di viaggio dei personaggi: quella volta in cui si sono imbattuti nella zelante venditrice di spezie del Suk, il cuore delle città d’oriente, oppure quell’altra quando ci si è trovati costretti a superare un’altissima montagna che l’anno precedente non c’era o quell’altra ancora quando si è finiti nientemeno che tra gli artisti di un grande circo, consentendoci infine di unirci alla carovana, proprio quest’anno quando, forse mossi da un’eccessiva sicurezza, i re sbagliano cometa e anzichè ad una stalla, ci ritroviamo tutti a bussare e venire accolti ad una piccola casa dove da poco è nata una bimba.
Le vicende rivissute sulla scena non si riferiscono a contenuti prettamente religiosi, ma ciò che succede porterà personaggi e spettatori a cogliere il “senso” del Natale quale “festa di nascita”, “festa dell’infanzia” e più in generale “festa della vita” da custodire e onorare. Storicamente la ricorrenza del Natale viene celebrata nei giorni immediatamente seguenti il solstizio d’inverno, il giorno di sole più corto dell’anno, a sottolineare l’antesignana attesa dell’umanità affinché la luce possa avere il sopravvento sul buio invernale. Celebrare il Natale significa, al di là della consapevolezza spirituale, sottolinearne l’immagine di rinascita, rinnovamento, cambiamento, speranza e fiducia. Il linguaggio utilizzato sulla scena è di immediata comprensione anche per gli spettatori più piccoli.
Il registro spassoso e coinvolgente rende lo spettacolo di grande godibilità.
Scritto e diretto da: Massimiliano Fenaroli e Marcello Nicoli
Interpretato da: Mattia Cabrini
Genere: Teatro d'attore, coinvolgimento attivo del pubblico
Durata: 60 minuti
Pubblico: dai 3 anni e famigliare
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